Uomo politico italiano. Figlio di Paolo Emilio, fu segretario federale del
Partito Fascista a Firenze (1926-34) e divenne poi membro della direzione
nazionale. Giornalista, fu nominato presidente della confederazione
professionisti e artisti (1934-39). Dal 1939 al 1943 fu ministro della Cultura
popolare; in seguito divenne direttore del quotidiano "Il Messaggero". Dopo il
crollo del Fascismo e la costituzione della Repubblica di Salò,
P.
fu nominato segretario del Partito Fascista Repubblicano. A capo delle Brigate
Nere, fu accanito avversario delle forze partigiane e della Resistenza. Dopo la
Liberazione cercò di fuggire da Milano con Mussolini e gli altri
gerarchi; venne catturato e fucilato a Dongo, sul lago di Como (Firenze 1903 -
Dongo, Como 1945).